Dettaglio
CARMEN Y CARMELA Seconda generazione
“Da Siviglia a Napoli, scendendo lungo le coste del Salento, ognuna di noi interpreta la sua Carmen.”
Molti anni fa, a Colonia, rimasi affascinata dallo spettacolo di danza del coreografo Rafael Aguilar, nel quale si esibiva mio fratello Francesco.
Pensai che le tabaccaie sivigliane potessero essere paragonate a delle lavoratrici italiane.
Dedicandolo ad Aguilar e a mio fratello creai lo spettacolo Carmen y Carmela.
A Siviglia i fedeli, raccolti in preghiera, venerano la Madonna della Macarena. Il soldato Don Josè viene ammaliato dall’affascinante Carmen, che però è costretto ad arrestare per aver causato una rissa. Ballando al suono dei flauti delle sivigliane della Madonna del Rocio e della tammurriata di Giuliano, Carmen convince Don Josè a farla fuggire e lo aspetta alla Taverna dei Contrabbandieri. Carmen legge le carte che le rivelano la morte per lei e per il suo uomo. Intanto, alla Plaza de Toros si festeggia il torero Escamillo e la giovane andalusa accetta la sua corte. Don Josè, preso dalla gelosia, la uccide. Alla Madonna dell’Arco (Napoli) si chiede la grazia. La vicenda è ambientata a Siviglia, ma potremmo immaginare di essere allo stesso modo a Napoli, a Foggia o a Lecce.
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SECONDA PARTE
TERZA PARTE
QUARTA PARTE