SIMBOLI E MISTERI DELLA TRADIZIONE GITANA

Dettaglio


SIMBOLI E MISTERI DELLA TRADIZIONE GITANA

Liberamente ispirato a I tarocchi gitani di Isa Donelli

I disegni dei tarocchi sono di Michela Ameli

Coreografia di Anna Cirigliano

L’idea nasce da una libera interpretazione di alcuni Arcani (Misteri) dei tarocchi, in particolare quelli che analizzano e mettono in luce la tradizione gitana (realizzati, appunto da Isa Donelli e Michela Ameli).

Dalle popolazioni dell’antichità abbiamo ereditato la conoscenza, sintetizzata in SIMBOLI.
I SIMBOLI sono rappresentati negli ARCANI (i misteri).
Il popolo gitano sintetizza la tradizione e la saggezza antica nei suoi tarocchi.

ARCANO NUMERO UNO: IL BAGATTO

E’ colui che pratica divinazione per mezzo di segni tracciati nel terreno; ha funzione unificante e armonizza l’unione tra cielo e terra.
Il suo cappello a forma di otto rappresenta l’infinito.
Nell’antichità i sumeri adoravano la Dea Inanna, Regina del Cielo e della Terra. Il suo simbolo è la stella a otto punte, rappresentata dalle danzatrici orientali nelle loro movenze a otto.

ARCANO NUMERO OTTO: LA GIUSTIZIA

Una donna matura, dai capelli ancora scuri, rappresenta per i gitani, la Giustizia, colei che con etica e morale, risolve le controversie.

 

ARCANO NUMERO DUE: LA PAPESSA


Protettrice, consigliera e padrona della conoscenza, mediatrice fra cielo e terra.
I gitani la identificano con Santa Sarah, la Vergine Nera, loro protettrice.
A maggio i nomadi si radunano a Saintes Maries de la Mer, a sud della Francia, per venerarla.


ARCANO NUMERO TRE, ANA L’IMPERATRICE e ARCANO NUMERO DICIASSETTE, LE STELLE, ovvero le KECHALI

Ana è la regina delle Kechali, fate, spiriti benevoli che determinano il destino degli uomini. Al momento della nascita, Ana avvolge intorno al neonato il filo rosso della fortuna. Si dice che il bambino nasce con la camicia. Otto sono le Kechali, le stelle, il numero della Giustizia, simbolo di una vita migliore. La stella a sei punte che creano nel danzare rappresenta la nascita.

ARCANO NUMERO SETTE: IL CARRO


Procedere! E’ quasi un ordine!
La carta del carro rappresenta il trionfo, il progresso, l’evoluzione. La vittoria proviene dalla fermezza dei propositi, dalla coerenza, dal’equilibrio. Per i gitani il carro, trainato dai cavalli, rappresenta il procedere nella loro vita di nomadi.
“Cavalcando vanno i gitani, gli uomini sui cavalli e le donne dentro i carri”: sono le parole di un canto flamenco che sottolinea l’importanza del cavallo per gli zingari, non solo nella vita quotidiana, ma anche nel loro universo mitologico e religioso.

ARCANO NUMERO DIECI: LA RUOTA DELLA FORTUNA
  Ripetizione ciclica, morte e resurrezione. La fortuna può regalare, ma non assicura costanza.

   

ARCANO NUMERO DICIANNOVE: IL SOLE

 
Gli zingari riescono ad incantare Mitra, il Sole, con canti e balli che evocano le musiche degli astri.

ARCANO NUMERO ZERO: IL MATTO
L’Arcano che può essere in nessun posto ed in ogni posto, mette in guardia contro le dispersioni che minacciano lo spirito.

  

 ARCANO NUMERO QUINDICI: BENG, IL DIAVOLO

Per gli zingari il Diavolo è l’inventore del violino, che avvolge ed incatena in folli passioni.
Le streghe di Beng danzano nella notte di Pentecoste.
 

ARCANO NUMERO DICIOTTO: LA LUNA
Per i gitani, gli spiriti acquatici appaiono nelle notti di luna piena. La luce e l’ombra della luna, lascia spazio all’inconscio insidiato da paure e da false interpretazioni della realtà.

   
ARCANO NUMERO SEI: GLI AMANTI, ovvero IL FLAMENCO

La giovane gitana è simbolo di oblio e seduzione; la donna più matura è simbolo di virtù, saggezza e maternità. L’uomo ha potere di scelta e di libero arbitrio. Il flamenco li accompagna …